venerdì 27 maggio 2011

Le fotocamere digitali bridge

Le fotocamere digitali bridge sono un interessante compromesso (o “ponte” traducendo letteralmente dalla lingua inglese) tra le fotocamere digitali compatte e le fotocamere digitali reflex. Le loro caratteristiche principali sono le seguenti:
-     obiettivo fisso non intercambiabile, ma dalla lunghezza focale molto ampia (super zoom ottico) e dalla buona luminosità. Si tratta di obiettivi pensati per essere molto versatili, potendoli utilizzare in maniera estremamente efficace sia come grandangolo sia come teleobiettivo;
-     modalità di scatto automatica e manuale, così da venire incontro alle esigenze di un’utenza più ampia possibile;
-          grande scelta dei tempi di scatto, dall’apertura del diaframma e della sensibilità ISO del sensore, che permette agli appassionati di fotografia più smaliziati di utilizzare al meglio questi fattori, proprio come accade con le fotocamere digitali reflex.
Rispetto alle compatte, sono sicuramente più ingombranti (non si possono di certo mettere in tasca!) in quanto necessitano di maggiore spazio interno per incorporare obiettivi potenti, ma sono da preferire qualora si voglia disporre di una gamma di caratteristiche tecniche superiore alle compatte, senza però fare il grande passo per le reflex decisamente più costose (la loro qualità è però indiscutibile) delle quali parleremo nel prossimo post.

lunedì 9 maggio 2011

AL VIA IL FESTIVAL DI CANNES!

Come tutti gli anni un appuntamento da non perdere! L'11 maggio inizia la 64° edizione del Festival di Cannes. E' una bellissima cittadina sulla Costa Azzurra, l'ideale per un break primaverile. Una passeggiata lungo la Croisette, divertirsi tra party e celebrità, e rilassarsi al mare. Si consiglia po' di shopping lungo Rue d'Antibes o Boulevard de la Croisette e un'ultima tappa al locale mercatino delle pulci Les Allées dove curiosare tra antiquariato e ricordi della storia del cinema...

Quest'anno Midnight in Paris di Woody Allen aprirà il festival. Il film rende omaggio alla Francia e, come lo definisce Thierry Frémaux, direttore del festival, “è una lettera d'amore a Parigi”. Presidente di giuria sarà Robert de Niro, che succederà Tim Burton (presidente dell'edizione 2010). Les bien-aimés, la commedia romantica di Christophe Honoré chiuderà la kermesse il 22 maggio, dopo l'assegnazione della Palma d'Oro e degli altri premi.

Avremo due italiani in concorso: Nanni Moretti con Habemus Papam, molto contestato in queste settimane e Paolo Sorrentino con il suo This Must be the Place con un protagonista internazionale come Sean Penn.

Un altro italiano, Bernardo Bertolucci, invece riceverà la Palma d'Oro onoraria per “la qualità del suo lavoro, che ci appare oggi in tutta la sua unicità, la forza del suo impegno per il cinema e il legame che tiene insieme tutto questo lo rendono il destinatario ideale per questo riconoscimento a Cannes”.

giovedì 5 maggio 2011

Il Cinque Maggio

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,

muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.

Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:

vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.

Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.

Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.

La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;

tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.

Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.

Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;

tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!

Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!

E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.

Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;

e l'avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.

Bella Immortal! benefica
Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.

Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.


Scritta dal Manzoni nel 1821 in seguito alla morte di Napoleone Bonaparte.